Lo stesso Piaget ha definito in modo esplicito il punto
fondamentale dell'intera problematica. "Ciò che più interessa la
psicologia nei riferimenti alla fisica non è forse la riduzione propriamente
detta di una struttura mentale (percettiva per esempio) a una struttura fisica
(di campo elettromagnetico per esempio), ma l'analogia fra il modo di
composizione che interviene nella prima e il modo di composizione di cui si
vale il fisico per arrivare alla conoscenza della seconda. A questo riguardo,
la frattura fra i fenomeni irreversibili e quelli reversibili è altresì una
frattura fra il campo delle spiegazioni soprattutto probabiliste e quello della
semplice deduzione. Le analogie fisicaliste suggeriscono dunque non soltanto
alcune riduzioni propriamente dette, ma anche l'utilizzazione di modelli
astratti".
L'idea centrale relativa alla compenetrazione e alla continuità
fra i vari livelli della realtà può definirsi sulla base dell'assunto
fondamentale secondo cui l'intera realtà, cioè l'universo, non è costituita da
livelli o sfere (regioni) separate. Bisogna rendersi conto che,
fondamentalmente, la natura è costituita da un'unità globale. Ora, se per un
affinamento delle nostre capacità di immaginazione e cognizione diamo uno
sguardo retrospettivo al processo storico di acquisizione delle conoscenze
scientifiche e delle attuali tendenze della ricerca scientifica, è possibile
formulare alcune ipotesi molto interessanti sul futuro sviluppo delle scienze.
Infatti si potrebbe prevedere che in un prossimo futuro la scienza giunga
all'elaborazione di un quadro teorico-concettuale generale, valido per
qualsiasi campo della ricerca scientifica. In altri termini, è auspicabile la
formulazione di una teoria scientifica relativa allo studio di una dinamica
universale, ovvero di una teoria generale dei processi reali. Una teoria
scientifica di questa portata permetterebbe l'elaborazione di modelli
matematici validi per l'interpretazione di qualsiasi tipo di processo dinamico.
Si possono fare moltissimi esempi a sostegno delle precedenti affermazioni. Ad
esempio, se osserviamo il comportamento di alcuni insetti sociali, come le
formiche e le api, ci rendiamo subito conto di trovarci ai confini di un
comportamento sociale elementare retto da meccanismi essenzialmente
bio-chimici. In questi casi si può osservare esplicitamente l'esistenza di un
continuum che va da un comportamento istintivo, con forti componenti
biologiche, ad un comportamento sociale culturalmente determinato, dove le componenti
biologiche diventano sempre meno rilevanti. Tuttavia, questa matrice biologica
del comportamento va tenuta in debito conto anche quando si passa dalla sfera
degli organismi viventi alla spiegazione del comportamento sociale umano. Certo
non mancano gli esempi a sostegno del rapporto di continuità esistente fra i
vari livelli della realtà. Le proprietà elementari del comportamento sociale
possono riscontrarsi, paradossalmente, già a livello cellulare. Un ragionamento
strettamente analogico ci permetterebbe di stabilire delle connessioni
significative tra le proprietà dei processi bio-chimici di aggregazione
cellulare e le proprietà elementari dei processi di aggregazione sociale. Il
punto essenziale della questione non consiste solamente nell'evidenziare
l'esistenza di un isomorfismo fra il livello biologico ed il livello sociale,
che si tradurrebbe semplicemente nella possibilità di elaborare un ragionamento
di tipo analogico nello studio del comportamento. In realtà si vuole
sottolineare l'esistenza di un rapporto molto profondo fra i meccanismi
bio-chimici e la natura socio-culturale del comportamento umano. Vediamo,
adesso, di capire più a fondo la dinamica dei processi di aggregazione
cellulare con il riferimento a un caso particolare, preso in considerazione da
Prigogine.
"Considerando un altro processo biologico che è stato
anch'esso studiato dal punto di vista della stabilità, l'aggregazione di muffe
mucillaginose, le amebe acrasiali (Dictyostelium discoideum). Questo processo
rappresenta un caso interessante, posto alla frontiera tra la biologia
unicellulare e quella pluricellulare. Quando l'ambiente in cui vivono e si
moltiplicano queste amebe diventa povero di nutrimento, esse subiscono una
spettacolare trasformazione. Una popolazione di cellule isolate si unisce
insieme per formare una massa composta da svariate decine di migliaia di cellule.
Questo 'pseudoplasmodio' si differenzia, cambiando forma. Si forma un
peduncolo, che consiste di circa un terzo delle cellule e contenente abbastanza
cellulosa. Questo peduncolo sostiene una massa rotonda di spore che si
distaccherà, spargendosi e moltiplicandosi non appena entrerà in contatto con
un ambiente nutritivo soddisfacente per formare una nuova colonia di amebe.
Questo è un esempio veramente spettacolare di adattamento all'ambiente (...).
Lo studio della prima fase del processo di aggregazione mostra che essa
comincia con la formazione nella popolazione delle amebe di onde di
spostamento, di un moto pulsante di convergenza delle amebe verso un 'centro di
attrazione' che sembra apparire spontaneamente. Lo studio sperimentale e
l'introduzione di modelli teorici permettono di comprendere che questa
migrazione costituisce una risposta delle cellule all'esistenza nell'ambiente
di un gradiente di concentrazione di una sostanza chiave, l'AMP ciclico, che è
periodicamente prodotto dal centro di attrazione e poi da altre cellule in un
meccanismo a relais. Si noti nuovamente il ruolo notevole delle onde chimiche e
degli orologi chimici. Essi forniscono, come abbiamo già sottolineato, nuovi
mezzi di comunicazione. In questo caso il meccanismo di auto-organizzazione dà
luogo alla comunicazione tra le cellule". Nell'ambito dei processi sociali
di aggregazione è possibile riscontrare gli stessi meccanismi dei processi di
aggregazione cellulare descritti da Prigogine. Ad esempio, nei movimenti
sociali la formazione di un centro di attrazione innesca un meccanismo di
auto-organizzazione sociale, la cui dinamica riproduce approssimativamente gli
stessi meccanismi dei processi biologici di aggregazione cellulare. Le analogie
esistenti fra i vari tipi di processi mettono in evidenza non solo il rapporto
di continuità che sussiste tra livelli inferiori e livelli di complessità
crescente della realtà, ma rimandano ad una struttura dinamica comune a tutti i
processi naturali. Sulla base di tali assunzioni si può dimostrare che anche i
modelli matematici e la struttura teorico-concettuale, relativi a strutture
dinamiche isomorfe, svolgono una funzione unificatrice. Del resto solo una
visione globale della realtà potrebbe permettere l'unificazione della scienza,
giustificando quindi l'elaborazione e l'applicazione di modelli matematici
adeguati in qualsiasi campo della ricerca scientifica. Inoltre l'elaborazione
di una visione globale ed unitaria della realtà giustifica, da un punto di
vista epistemologico, il passaggio da una metodologia riduzionistica a sistemi
teorici costruttivi. Questa legittimazione epistemologica dell'esistenza di una
connessione logica tra le procedure riduzionistiche e l'elaborazione di sistemi
teorici costruttivi, rappresenta l'elemento dinamico dello sviluppo storico
della conoscenza scientifica.
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