martedì 4 gennaio 2011

L'ambiguità del sillogismo statistico


La maggior parte dei filosofi della scienza sono convinti dell'esistenza di diversi modelli soddisfacenti di spiegazione scientifica. In effetti ciò potrebbe essere relativamente vero, in quanto è possibile identificare già tre tipi fondamentali di spiegazione scientifica: 1) spiegazione nomologico-deduttiva; 2) spiegazione nomologico-statistica e 3) spiegazione induttivo-probabilistica. Gli empiristi logici sono tuttavia propensi ad ammettere che la maggior parte dei procedimenti esplicativi delle scienze fisiche si fondano essenzialmente sul modello nomologico-deduttivo, o modello di Popper-Hempel.
Sulla base del modello di Popper-Hempel, l'evento E da spiegare viene detto explanandum - von Wright lo definisce anche 'oggetto della spiegazione' - invece gli eventi E1,....,Em vengono spesso definiti 'base della spiegazione', oppure condizioni iniziali, e si dicono explanans. L'elemento fondamentale del modello nomologico-deduttivo sono invece le leggi L1,....,Ln da cui è possibile sussumere sia l'explanans che l'explanandum. In tal senso, la caratteristica distintiva del modello nomologico-deduttivo è rappresentata dal fatto, molto importante, che qualsiasi spiegazione scientifica per essere valida deve fondarsi su leggi universali. Nel campo delle scienze fisiche esistono diversi esempi di spiegazione scientifica che si uniformano al modello nomologico-deduttivo.

Quali sono le caratteristiche generali delle spiegazioni scientifiche fondate su leggi statistiche?
Le leggi scientifiche che presentano una forma statistica asseriscono che quando si verificano tali e talaltre condizioni c'è una certa probabilità statistica che ne risulti un tale e talaltro tipo di evento, oppure asseriscono che una certa percentuale di una data popolazione ha una particolare proprietà. In altri termini, nella spiegazione scientifica di un evento fondata su leggi statistico-probabilistiche, l'evento o l'asserzione explanandum non risulta essere una conseguenza logica delle premesse.
Gli studiosi di logica e di filosofia della scienza ritengono che nonostante le premesse potrebbero essere vere, negli argomenti di logica probabilistica la conclusione potrebbe essere tanto vera quanto falsa. La conclusione (explanandum) non può essere dedotta dalle premesse (explanans) poiché la premessa maggiore è costituita da una legge che non ha validità universale (legge statistica).

Ritengo che il problema, posto in questi termini, non riguarda assolutamente la verità della conclusione, in quanto è evidente che essa non è deducibile logicamente dalle premesse. Piuttosto il problema verte, a mio avviso, sulla verità o validità della premessa maggiore, quindi sulla validità delle leggi statistiche. L'elemento fondamentale che emerge con chiarezza dai procedimenti deduttivi impiegati nella spiegazione scientifica di un evento è il rapporto di assoluta implicazione logica esistente tra premesse e conclusione. Ora, le asserzioni probabilistiche creano un notevole imbarazzo in quanto possiedono una certa ambiguità.

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