mercoledì 22 dicembre 2010

Tramonto (1999)

Nella nostra misera esistenza vi sono troppe cose che vengono solamente pensate;
la quotidianità della nostra vita ci lascia prigionieri dei nostri pensieri e dei nostri desideri, puntualmente insoddisfatti.
La complessità degli spazi relazionali che si fondano su di una falsità cronica ed alimentano l’isterismo collettivo, non fanno altro che amplificare a dismisura il divario esistente tra il concreto e il virtuale, tra il pensato e il vissuto.

Ci troviamo entrambi a vivere un’esistenza che sembra essere solo il surrogato di una vita vera e desiderata.
Forse, quello che manca è proprio il coraggio di vivere o la paura di fare delle scelte.
Uno di questi giorni ho assistito ad un tramonto sublime, gli stati emotivi scorrevano dentro di me come un fiume in piena; non potevo fare altro che osservare, ammirare e godere dell’immensa bellezza che il cielo manifestava, e così come farei in tua presenza, solo un urlo mostruoso e angosciato potrebbe esprimere tutta la potenza delle sensazioni che esplodevano in me di fronte a quello scenario misterioso e provvisorio; così come è provvisoria la tua presenza ogni volta che ti vedo.
Credo che solo lasciando insoddisfatto questo nostro desiderio di amarci, assaporando solo brevemente e a stralci l’immensa energia che ci attraversa, ci ameremo per tutta la vita con la stessa intensità.
I nostri corpi formano un triangolo con tutte le stelle.
Pur di raggiungerti sarei capace di attraversarle tutte, portando con me tutta l’energia che possiedono.

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